Dicono di noi le persone che utilizzano la CFA

Dicono di noi

Lasciamo che siano i ragazzi e le ragazze del Giardino a raccontare la loro esperienza con la Comunicazione Facilitata Alfabetica.

Cosa sarei se non potessi esprimere ciò che sono attraverso la scrittura? Sarei sempre una persona, ma chi lo direbbe mai che so pensare, amare, esprimere bellezza e che ho voglia di farlo? Pochi, molto pochi sarebbero in grado di superare il mio aspetto fisico, il silenzio di parole dette con la voce, gli strani comportamenti agiti dal mio corpo e le perdite di controllo emotivo.
Un mondo ricco di idee e pensieri conservavo, pur non volendo, chiuso nello scrigno del mio cuore fino a che non è giunto a me questo strumento favoloso che è la cfa. Da quel dì tutto è cambiato, lentamente all’inizio, perché grande era il timore che prima o poi mi sarei dovuta svegliare da quel sogno troppo bello. Poi ho compreso che era un “sognorealtà”. Un sognorealtà è una particolare condizione in cui ciò che ti accade è reale, ma così bello che potrebbe esistere solo nei sogni, eppure è vero. È molto di più di una cosa bella, è ciò che non pensavi possibile, è quasi un miracolo. Prima pensavo per me, tanto a chi avrei potuto comunicarlo? Voce non avevo. Poi è arrivata la voce scritta e il pensare si è aperto agli altri e così ho dovuto arricchirlo di parole comprensibili a tutti ed espresse in ordine lineare decidendo un inizio e una fine.
Unica chance un dito, da mano amica sostenuto, a batter il mio pensiero e a sognar con le parole. Non è tanto, ma neppure poco se come credo, anche solo una volta, riuscirò a dare un senso a ciò che il mio cuore vede.

Camilla Cipelli

Toc, toc, toc batte il dito d’impeto sulla tastiera, la mente veloce già l’ha preceduto.
Corre il pensiero a riempire gli spazi tra un movimento e la sua pausa.
Amica è colei che con presenza sicura ma lieve tutto ciò permette.
Tocco magico non è la fiducia sa dare corpo alle capacità.

Giovanni Torreggiani

Io posso esprimere il mio pensiero solo con questa tecnica. Direi che non ci sono terapie di logopedia che mi permettono di usare il mio linguaggio in modo così chiaro e inequivocabile, diverso dagli altri come posso fare con la CF.
Io direi forse che non imparerei a ipotizzare un futuro senza CF, una potente tecnica che non ti impedisce di rimanere te stesso in una relazione paritaria con gli altri.

Il mio autismo non mi consente l’uso della parola ma non dico che non mi sento incompresa dagli altri.
Con la Cfa io comunico un linguaggio che esprime il mio pensiero, io riesco a dire tutto ciò che penso e che voglio far sapere agli altri.

Sofia Reverberi

Il facilitatore attraverso il tocco fa da levatrice, cioè permette ai miei pensieri di emergere dal buio, dalla materia confusa e caotica. In sostanza permette al mio cervello di acquisire la tranquillità e l’ordine necessario per far fluire i pensieri. Non stimola la produzione ma il recupero delle idee. Ecco che ciò che è ancora informe o sottoforma di flash diventa intero. Oggi oso parlare grazie alla volontà e alla sensibilità di Bruna, potevo impazzire. Altri ignoranti mi avrebbero sepolto vivo. L’ignoranza uccide.

Giovanni Bonioni

Io sono andato a scuola fino all’anno scorso avendo solo qualche estemporanea ora di un’insegnante che sapesse facilitarmi. Fino a quest’anno non mi ero reso conto di che cosa volesse dire essere ritenuto ascoltabile da tutti. Sono stato aiutato dai miei genitori che hanno creduto in me e hanno lottato per salvaguardare la mia unicità di ragazzo diversamente speciale.
Forse è come dire che si insegna a scrivere senza potere usare foglio e penna, penna e foglio per me sono il facilitatore e tastiera, senza questi non posso dimostrare quello che so. Io gioisco quando posso esprimere il mio parere come quando posso scegliere un compagno di gioco. Lo dico perché può sembrare banale ed invece non lo è. Mi piacerebbe molto essere riconosciuto come persona capace di pensare e di fare come tutti, solo in un modo diverso.

Martino Vecchi

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